Sehnsucht und Traum (2004) per flauto, clarinetto, violino, violoncello, pianoforte, vibrafono e Glockenspiel (uno o due esecutori). Auditorium della Radio ungherese, 2006. Intermoduláció Ensemble, Tihanyi László, conductor
Partendo da una cifra sonora ricavata dalle lettere di un nome caro (EFA = Mi, Fa, La), il brano si realizza esplorandone tutte le potenzialità strutturali ed espressive, in un rapido alternarsi e sovrapporsi di situazioni sonore e di riferimenti linguistici eterogenei, dove la coerenza dell’insieme è garantita dalla distribuzione temporale delle figure principali, sottoposte ad un processo compositivo quasi beethoveniano di variazione in divenire.
Così, Sehnsucht (nostalgia) e Traum (sogno) non indicano solo la binarietà che sta alla base della costruzione formale, ma anche la continua dialettica che, su uno sfondo cangiante di armonie spettrali articolate in fitti contrappunti e fasce mobili, si realizza tra i due ‘volti’ più evidenti della cifra iniziale: una flessibile melodia dai tratti quasi espressionistici e il lamento dell’abbandono e della lontananza, flebile traccia di una persistente memoria adolescenziale (“Come usignol … che in miserabil canto … piange le notti e n’empie i boschi e l’ora…” – T. Tasso).