SE FATE MUSICA, E’ MEGLIO INSIEME
Un manuale fresco e allegro – Un “primo livello” in cui giocare e riflettere
di Paolo Salomone
ANTONIO GIACOMETTI – MAURO MONTALBETTI
INSIEME PER SUONARE… INSIEME PER CAPIRE!
Corso per gruppi strumentali e classi di musica d’insieme di primo livello,
con giochi e varie riflessioni sulla musica
Milano, Edizioni Curci, pp.82, s.i.p.
Persino nella vetusta organizzazione didattica di Conservatori intenti soltanto a promuovere lo spirito di protagonismo del musicista italiano e a spingere gli allievi inderogabilmente verso una fantomatica e chimerica carriera da solista, si erano pensate alcune materie quali il canto corale, la musica d’assieme, e s’erano previsti pianisti accompagnatori per cantanti e strumentisti vari. Qualcuno poi, s’è spinto ad osservare: quale senso ha organizzarsi in una struttura scolastica solo per fornire “lezioni individuali”? Il vero spirito, la strutturazione, la ragione stessa d’esistere dei Conservatori deve evidenziarsi proprio nel dare la possibilità agli allievi di fare musica insieme, sin dai primi approcci con lo strumento.
Antonio Giacometti e Mauro Montalbetti hanno realizzato un manuale dall’azzeccato titolo Insieme per suonare… insieme per capire! (con tanto di punto esclamativo), proprio per gli insegnanti e per gli allievi insieme: perché, in un percorso da compiere tenendosi per mano, possano imparare le differenti modalità per scoprire il mondo della musica e impratichirsi nel suonarla in gruppo. Il volume, tutt’altro che un esiguo “libretto” così come lo definiscono gli autori, è pensato per bambini di 7/9 anni come un “corso per gruppi strumentali e classi di musica d’insieme di primo livello”.
Ad una prima scorsa, stupisce il miscuglio dei materiali eterogenei che do compongono: simpatici disegnetti, racconti, giochi, partiture grafiche mescolati a scritti che propongono serie e ferrate riflessioni. In realtà, ad una più attenta lettura il libro si rivela ben strutturato e di chiara e semplice utilizzazione, sia da parte dei piccoli che dei grandi.
In sintesi, tre sono gli argomenti “teorici” trattati: timbro, durata e altezza; inoltre, il concetto di “forma” viene sviluppato attraverso i principi costruttivi della ripetizione e della variazione. L’esperienza diretta degli autori nell’insegnare musica ai bambini, la loro passione e la loro convinzione nella validità del suonare insieme hanno permesso loro di curare e sviluppare nelle esperienze proposte, quanto più possibile, la partecipazione, lo spirito di iniziativa e la creatività dei bambini. Lo spirito del volume è ben spiegato nelle parole iniziali rivolte agli insegnanti e, perché no?, ai genitori: “La musica deve sempre avere un “senso”, cioè andare da qualche parte: verso il corpo con la danza e il movimento, verso la parola quando racconta, verso la mente, quando diventa struttura autonoma e astratta.” Ed il testo è proprio organizzato secondo questo itinerario, dal concreto all’astratto, secondo i principi di un corretto approccio didattico.
Nelle pagine iniziali, in luogo di una specifica “guida per l’insegnante” si trovano spunti, riflessioni, suggerimenti specifici, ad integrare le proposte contenute in ciascun capitolo, in modo da favorire una lettura attiva e personalizzata del testo e suggerire possibili modifiche e integrazioni alle proposte originarie. Metodologia e didattica vanno a braccetto e tanti sono gli spunti offerti e gli insegnamenti diretti in tal senso. Un cenno merita l’attenzione e la cura messa nel cercare di definire le modalità e le strategie per la verifica attiva e la valutazione dei percorsi attuati. Vengono fornite preziose indicazioni per far sì che l’insegnante possa cessare “di vestire gli inutili panni del “controllore”, per osservare da vicino i comportamenti di ciascun soggetto e trarne preziose indicazioni per l’impostazione delle unità didattiche successive”. Dalla verifica, alla valutazione, dalla valutazione all’autovalutazione: la cura con la quale viene proposto questo giusto percorso, dimostra da sola la validità delle esperienze presentate. Grazie alla presentazione ammiccante e competente, al rapporto amichevole ed alla validità dei materiali proposti, timbro, durata, altezza, ripetizione, variazione, tutti i principi ed i contenuti di cui si parlava all’inizio, acquistano un senso, diventano un mezzo ed un fine per far suonare insieme i bambini, per coinvolgerli attivamente nel grande gioco della musica, nel grande gioco della vita. Vi si insegna la libertà di pensare, scrivere, inventare, variare la musica, unita al rigore che aiuta a capire il perché di un suono, di una serie di suoni, se una composizione o una esecuzione funzionano o se una nota è”troppo” stonata.
Nella pagina introduttiva si legge: “Questo libretto predispone all’ascolto di sé e degli altri, alla curiosità verso la musica come mezzo per comunicare qualcosa e per godere della comunicazione degli altri. L’importante è saper approfittare delle occasioni che si offrono durante la lezione…”.
Giornale della Musica – n.183, giugno 2002