Scritto dalla torinese Annachiara Gedda, nasce da un Canone di Bach.
Si è conclusa a Villa Mazzucchelli la prima edizione del concorso internazionale di composizione di brani origina- li per orchestra giovanile «Cav. Angelo Rizzardi»: cinque le partiture finaliste eseguite dall’Orchestra Giovanile dell’associazione Spazi Musi- cali diretta da Sandro Torriani e la vincitrice è risultata alla fine «Rions Noir» della torinese Annachiara Gedda cui sono andati i 2.000 euro del primo premio e la commissione di un’opera di teatro musicale per ragazzi; al secondo posto «Apparition of the Spheres – Galathea of the Spheres» di Nadir Hamir-Himmel e al terzo «The Voyage of a Visionary Man» del bresciano Lorenzo Di Vora; «Come le foglie» di Elena Roveda e le «Sette variazioni per un sogno» di Francesco Cardone al 4 ̊ e al 5 ̊ posto.
Il pubblico era quello delle grandi occasione con i cinque- cento posti esauriti e molti in piedi a seguire il concerto, molto impegnativo per l’Orchestra Giovanile. In giuria Giovanni Piazza, Patrizio Barontini, Francesco Pavan, Paolo Rimoldi e il presidente Antonio Giacometti; attendendo il verdetto sono intervenuti Angela Gemignani, vicepresidente dei Musei Mazzucchelli, il vicesindaco di Mazzano Alberto Ventura e la presidente del Marenzio Patrizia Vastapane.
«Rions Noir» utilizza come principio generatore dell’intero lavoro un Canone tratto dal- l’Offerta Musicale BWV 1079 di Bach. Il manoscritto di questo Canone enigmatico mostra un solo pentagramma il cui inizio è collegato con la fine: al termine del lavoro, infatti, Bach inserisce chiave e alte- razioni rovesciate così che il musicista capisca che deve leggere tutto partendo dall’ulti- ma nota per concludere con la prima. Non a caso «Rions Noir» è una frase palindroma, e il pezzo segue le stesse regole del Canone di Bach.