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Invisibili specchi del passato – 2013

Oboe: Luca Vignali
Direttore: Amaury Du Closel
Orchestra: I Solisti Marchigiani

A partire da una rilettura dei motivi e delle armonie della pagina corale  O Mensch, bewein dein Sünde groß dalla Passione secondo S. Matteo di J. S. Bach, un brano molto amato da Giuseppe Asietti, Invisibili specchi del passato sviluppa una sorta di narrazione musicale evocativa. L’oboe solista rappresenta l’essere umano che nasce da un passato già scritto, vive le passioni e i conflitti e muore aspettando il ritorno ad una vita nuova.

Gli archi sono il contesto in cui l’uomo si colloca e che si risolve in un gioco continuo di rimandi, di esperienze già vissute e che si rivivono in altri modi, spesso drammaticamente opposti.

Così, mentre il percorso formale degli archi è tributo alle raffinate tecniche contrappuntistiche speculari di Bach, il fluire melodico un po’ barocco dell’oboe, coi suoi momenti di armonica fusione e di laceranti conflitti dissonanti col tessuto musicale circostante, rende omaggio universale alla memoria di tutti coloro che hanno vissuto intensamente la loro più o meno durevole esistenza, segnando di sé, anche dopo la morte, le vite di tutti coloro che gli sono stati accanto.

Antonio Giacometti