Interlude from the Fearful Wood (Marcus’ Lament) for cello solo, Vobarno (Brescia), Teatro Comunale, settembre 2006, Leonardo Sesenna, Violoncello.
Ah, se quel mostro avesse visto fremere
quelle mani di giglio su un liuto,
come foglie di pioppo al dolce zefiro,
e deliziare come un dolce bacio
col loro tocco, le seriche corde,
nemmeno a costo della propria vita
avrebbe mai osato di sfiorarle!
O se avesse ascoltato quella lingua
e l’armonia celeste che ne usciva,
si sarebbe lasciato scivolare
dalle mani il coltello, addormentandosi,
al par di Cerbero ai piedi di Orfeo.(77)
Vieni, andiamo a far cieco tuo padre,
perché l’occhio d’un padre
sarà accecato da una vista simile.
Se basta un’ora di pioggia dirotta
ad inondare gli olezzanti prati,
che non faranno agli occhi di tuo padre
interi mesi di continuo pianto!
Non cercare di startene in disparte,
noi spartiremo i gemiti con te.
Oh, potessero i nostri di noi tutti
alleviare la tua infelicità!
(William Shakespeare, Titus Andronicus, II. IV., vv. 44-57)