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As Fast as Thou shall vane, so fast Thou grow’st – 2016

As Fast as Thou shall vane, so fast Thou grow’st (in memoria della flautista bolognese Annamaria Morini) per flauto concertante, clarinetto, violino, violoncello, pianoforte e quattro campane tubolari. – 2016 – Dedalo Ensemble, Direttore, Vittorio Parisi.



“As fast as thou shalt wane, so fast thou grow’st” – “Ciò che nel tempo devi lasciare, nel tempo ricrescerà” . Che abbia voluto dare a questa composizione proprio il titolo del Sonetto 11 di W. Shakespeare è solo tangenzialmente correlato alle celebrazioni per i quattrocento anni dalla morte. In realtà la composizione è dedicata ad una delle più grandi flautiste italiane specializzate nell’esecuzione della musica contemporanea, prematuramente scomparsa il giugno scorso, alla quale mi legavano la stima, l’affetto e la gratitudine per aver portato per oltre trent’anni in giro per l’Italia e per il mondo il mio pezzo per flauto solo Der Umriss (il contorno, tratto da una poesia di Nelly Sachs), che con la sua stretta collaborazione, avevo scritto ancora ventisettenne nel 1984. La citazione da Shakespeare, di fatto ben lontana dall’autentico significato del Sonetto 11, si riferisce quindi all’eredità che Annamaria mi/ci lascia, fatta di serietà e di rigore, ma anche di grande fantasia e passionalità, che traspariva in ogni sua esecuzione. Un’eredità che per me s’incarna nelle note e negli effetti sonori e teatrali di  Der Umriss, di cui lei era davvero una grandissima interprete, riuscendo a farlo apprezzare ed amare a diverse generazioni di pubblico e di allievi flautisti.
Partendo dai primi suoni multipli della versione originale, questo brano per flauto concertante, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte si articola e si sviluppa intorno alle  schegge del mio passato compositivo, che si ricompongono come in un mosaico dalle mille sfaccettature, secondo le diverse tecniche e i diversi linguaggi che nei trentadue anni che separano dall’originale ho ricercato ed acquisito alla mia musica. E a ricordare anche l’aspetto un po’ teatrale, che Der Umriss possedeva, stanno le quattro campane tubolari distribuite ad altrettanti strumentisti, che, in apertura ed in chiusura del pezzo, evocano l’atmosfera cupa del lutto.
Una ricerca della struttura finalizzata alla comunicazione che Annamaria avrebbe di sicuro apprezzato.

Antonio G.